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Comunità Vallo di Diano:ci sono i fondi per la sede,non per gli operai

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Due milioni di euro per la sede comprensoriale della protezione civile. E' il finanziamento concesso dalla regione Campania (utilizzando fondi europei) alla Comunità Montana Vallo di Diano che potrà ora utilizzare i fondi per il completamento dell'edificio sito nel territorio del comune di Padula. Questo è il secondo finanziamento ottenuto dalla comunità montana in pochi giorni: precedentemente, infatti, l'ente aveva ottenuto oltre 350mila euro per la predisposizione di piano di protezione civile regionale, provinciale e comunale.

 Intanto prosegue la vertenza degli operai idraulico-forestali, da mesi senza stipendio. Nei giorni scorsi la Bcc di Buonabitacolo si era detta disponibile ad erogare le somme arretrate. Sul caso, però, è intervenuto anche il Codacons che tramite il responsabile di zona, Roberto De Luca, invoca chiarezza sul tema.

“Dalle prime notizie  che trapelano sul caso - sottolinea De Luca - sembra che non verrà anticipata l’intera somma degli stipendi arretrati e che gli operai dovranno effettivamente farsi carico delle spese connesse alle operazioni bancarie e del pagamento degli interessi. Insomma, la BCC di Buonabitacolo sembra stia mettendo in atto una canonica procedura di erogazione di un prestito nei confronti degli operai.”

“Per il fatto stesso che questa vicenda riveste un aspetto sociale non secondario - cotinua la nota del Codacons - invitiamo la Comunità Montana a specificare meglio, al netto delle manifestazioni di stima, tutte le modalità dell’operazione bancaria destinata agli operai idraulico-forestali e a mettere in atto tutte le procedure interne possibili per fare in modo che le spese connesse a queste operazioni non gravino sulle finanze delle famiglie degli operai, già messe a dura prova dal ritardo nell’erogazione degli stipendi. Ci rivolgiamo poi alla stampa locale affinché non venga trascurato questo importante aspetto, in quanto da svariati mesi gli operai idraulico-forestali non ricevono gli stipendi.”

“L’auspicio che possiamo infine formulare – conclude De Luca – è che presto gli operai idraulico-forestali possano ricevere quanto loro spetta, senza dover pagare due volte: una volta per il ritardo nel pagamento del salario, una seconda volta per le operazioni bancarie di “anticipazione” delle somme arretrate”

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